La discussione si protrae per diverso tempo con Gorka che valuta
diverse possibilità su come infliggere dolore al compagno. Poi, nel tentativo
di placare gl’animi, Orrusk si offre di tornare al piano inferiore per
investigare sul sarcofago e le creature di cristallo. Samael e Garek lo
seguono, mentre Mizdayen e Barask decidono di sfruttare l’apertura mimetizzata
appena scoperta per tornare sull’altopiano e verificare che il Naga non sia già
uscito dal complesso sotterraneo. Gorka invece, ancora imbronciato e malconcio,
si accascia in un angolo e decide di riposarsi in attesa degli eventi.
Orrusk , Samael e Garek accedono al piano inferiore sfruttando la
scaletta che scendeva tra le due caverne usate come baracche dagli Orchi e dagli
Ogre , e con circospezione verificano che sia la zona del sarcofago che l’ampio
corridoio siano tranquilli, così come le vetrate raffiguranti i cavalieri siano
al loro posto. Quindi si avvicinano al sarcofago, ormai scoperchiato, e
guardano al suo interno solo per scoprire che è totalmente vuoto.
Orrusk non convinto della cosa decide di entrare nel sarcofago per
verificare un eventuale doppiofondo, ma non appena lo fa le due vetrate si
trasformano nuovamente nei due esseri di cristallo e senza un attimo di
esitazione attaccano. Orrusk invece di scappare subito decide di perdere alcuni
istanti per battere con i piedi sul fondo, costringendo così i suoi due
compagni a fronteggiare le creature. Una di queste colpisce duramente il povero
Samael , mentre Garek con un abile mossa dello scudo riesce in qualche maniera a
deviare i possenti pugni dell’altra. A questo punto però vista l’impari
situazione i tre decidono di fuggire senza rispondere ai colpi e scappare al
piano superiore attraverso la scaletta da cui sono scesi.
Nel frattempo Mizdayen e Barask sono usciti sull’altopiano e Barask
comincia a muoversi verso l’ingresso del complesso sotterraneo, mentre il
compagno gli copre le spalle, ma il fattucchiere, immemore delle buche trappole
presenti, inavvertitamente finisce dentro una di esse ed uno degli spuntoni
presenti sul fondo si conficca nella sua coscia. Mizdayen richiamato dalla sue
urla di dolore decide di andare a chiamare in aiuto Gorka non essendo provvisto
di una corda per tirare su Barask ed alla fine recuperano lo sfortunato compagno
estremamente sofferente.
A questo punto Mizdayen decide di condurre lui il terzetto verso l’ingresso,
ricordandosi che c’era un sentiero sicuro che permetteva di evitare le
trappole, ma il percorso da lui scelto per arrivarci lo porta a passare anche
lui sopra una delle buche-trappola mimetizzate finendoci dentro anch’esso. Anche
Mizdayen viene infine recuperato e Gorka non fa mancare i suoi sarcastici
commenti sulla inettitudine dei suoi due compagni. Finalmente il sentiero viene
raggiunto ed i tre arrivano incolumi all’ingresso principale.
Intanto Orrusk e gl’altri notano che le creature di cristallo non li
hanno seguiti quindi tornano di nuovo al piano inferiore e scoprono che gl’esseri
sono tornati in forma di vetrate. Allora Orrusk escogita un piano per
recuperare le sfere luminose poste dietro le vetrate nella speranza che abbiano
un qualche effetto sulle creature ed al contempo cercare un modo per distruggere
le vetrate prima che si trasformino. I tre recuperano delle asce dalle
rastrelliere nello stanzone e mentre Garek da un certa distanza si prepara a
lanciarle contro una delle vetrate, Orrusk si rende invisibile. L’ascia
colpisce con violenza, ma a parte piccole schegge di vetro che saltano via, l’unico
vero effetto è quello di farle nuovamente trasformare nelle creature di
cristallo che si dirigono repentinamente verso Garek che stavolta non perde
tempo e fugge subito verso la scaletta.
Appena le due creature si allontanano, Orrusk si precipita verso la
nicchia che precedentemente era coperta da una delle due vetrate e da cui esce
il fascio luminoso diretto verso il sarcofago e asporta facilmente la sfera. Quindi
con violenza la scaglia per terra rompendola in vari pezzi ed a questo punto l’effetto
luminoso emanato da essa cessa immediatamente. Purtroppo il rumore causato dall’impatto
attira l’attenzione dei due esseri di cristallo, ma Orrusk sfruttando la sua
invisibilità si porta in un punto sicuro. Le due creature dopo un attimo di
esitazione ritornano sui loro passi e riprendono la forma delle vetrate. Allora
Orrusk ritorna verso la scaletta e richiama Samael e Garek che nel frattempo
erano tornati al piano superiore.
Intanto Barask , Mizdayen e Gorka non avendo trovato tracce del Naga
rientrano nel complesso e scendono anche loro al piano inferiore sfruttando la
scalinata posta al lato dell’altare da cui si accede attraverso una delle porte
segrete e arrivano nella stanza dove per la prima volta hanno incontrato il
Naga . Gorka si fa quindi passare la lanterna da Barask e aperti gli scuri
decide di usarne la fiamma per scoprire eventuali correnti d’aria.
La loro ispezione li porta prima verso il salone e quindi ad una delle
stanze occupate dagli Ogre . Nel fare questo tragitto vengono visti anche da
Orrusk , Garek e Samael , che nel frattempo erano tornati nel corridoio con le
due vetrate, ed il gruppo si riunisce, non prima che Orrusk abbia recuperato i
frammenti delle sfera che ha rotto. Questa risulta essere fatta all’origine di
un marmo pregiato venato di rosa, ma la sua superficie e butterata e corrosa,
non liscia come ci si potrebbe aspettare. Lo stregone ne deduce che potrebbe
essere a causa del lungo tempo a cui è stata sottoposta la superficie della
sfera dall’effetto permanente dell’incantesimo di Luce.
Nel frattempo Gorka si accorge di un refolo di aria proprio in
corrispondenza della stanza che sta esplorando e convinto che ci sia una porta
segreta in quel punto decide di cercare di sfondarla con una spallata. Ma il
muro respinge il suo tentativo quasi lussandogli una spalla. Il Mezzorco non
soddisfatto ci riprova anche con l’altra spalla, ma sebbene stavolta l’impatto
sia meno deleterio per lui, il risultato rimane comunque un nulla di fatto.
A questo punto interviene Samael che dopo un’attenta ricerca lungo la
parete scopre una leggera protuberanza sul muro. Quindi vi appoggia il palmo
della mano e facendolo ruotare scopre il meccanismo che fa scivolare la parete
di pietra nel muro rivelando un lungo e stretto corridoio che termina con una
porta.
Per sicurezza Samael perlustra attentamente tutto il corridoio ed una
volta appurato che non ci sono trappole Orrusk , seguito in fila indiana da
Garek e Barask , si accinge ad aprire la porta. Questa si apre su di una piccola
stanza vuota dove ci sono altre due robuste porte che aperte danno una su una
scalinata che sale, e l’altra su una scalinata che scende e che poi prosegue
con uno stretto corridoio.
Dopo alcuni istanti di riflessione, Orrusk decide di avventurarsi oltre
la porta che da verso la scalinata che scende. Con lui ci sono Garek , Barask e
Samael , mentre Gorka e Mizdayen rimangono di guardia nella stanzetta per
assicurarsi che non arrivi nessuno alle loro spalle.
Il corridoio al termine della scalinata conduce Orrusk e compagni in un'altra
stanzetta vuota dove c’è solo un’altra porta, che aperta rivela un breve e
stretto corridoio che svolta quasi subito a destra finendo di nuovo di fronte
ad un'altra robusta porta che però stavolta risulta chiusa. Nuovamente interviene
Samael che grazie alle sue abilità ed agli attrezzi che porta sempre con se
riesce a far scattare la serratura. Quindi Orrusk si riporta davanti alla fila
ed apre la porta spingendola.
Di fronte si trovano un’ampia stanza il cui soffitto è a forma di
volta ed il suo punto più alto arriva almeno a 15 metri. L'aria all’interno
della stanza è umida e odora vagamente di muffa, ma nonostante ciò la stanza
appare pulita ed in ordine. Le pareti sono rivestite con piastrelle di ceramica
bianca, sebbene nella parte sinistra del muro di fronte all’ingresso si nota
che le piastrelle sono state staccate per una sezione di circa 3 metri di
altezza e circa 2 metri di larghezza rivelando sia la pietra nuda delle pareti
originali della stanza, ma anche stranamente la presenza di tre strati di
lastre metalliche che probabilmente ricoprono tutta la stanza. Il primo strato
è di piombo, il secondo in ottone ed il terzo in acciaio. Una predella giace
contro la stessa parete e su di essa è adagiato un massiccio sarcofago
ricoperto di sculture elaborate e iscrizioni. Il liscio coperchio presenta una
crepa che lo divide in due parti, ma nonostante ciò è regolarmente al suo
posto. Ai lati della stanza quattro vetrate illuminate adornano le pareti.
Ciascuna raffigura un cavaliere che solleva una spada in segno di saluto.
Orrusk non perde tempo, richiude la porta e ritorna sui suoi passi e
dopo aver chiamato anche Gorka e Mizdayen li mette al corrente della sua ultima
scoperta, supponendo che forse hanno trovato il vero sepolcro del complesso. Dopo
una breve discussione, che vede Gorka molto scettico sul da farsi, decidete di
tornare nella stanza tenendovi a debita distanza sia dalle vetrate che dal
sarcofago.
Orrusk , Garek e Samael entrano guardinghi nella stanza, mentre Barask ,
Gorka e Mizdayen rimangono nello stretto corridoio appena fuori. Orrusk per
prima cosa ispeziona la porta che da accesso alla stanza e scopre due strane fessure
poste nel soffitto proprio sopra la porta, una su ogni lato. Non riuscendo a
capirne lo scopo le tralascia facendo qualche passo verso il sarcofago poi improvvisamente
nell’aria riecheggia una risata femminile con un inflessione sibilante “ Maledetti!
Avete osssato entrare mia dimora. ” Sono le parole che seguono la risata. C’è un
attimo di silenzio durante il quale gli Spacca-Teschi si guardano intorno alla
ricerca della fonte della voce, poi la malefica risata si ripete seguita a
breve da una minaccia “ Farete la fine dei topi! ”
Contemporaneamente un rumore di meccanismi si sente rimbombare nel
complesso e la porta della stanza e quella che dava accesso al corridoio si
chiudono sbattendo e subito dopo delle pesanti grate in bronzo scendono dal
soffitto su entrambi i lati delle due porte. Quasi contemporaneamente compaiono
delle strette fessure poste nella parte alta delle pareti sia del corridoio che
della stanza. Lentamente dalle fessure comincia a fuoriuscire acqua!