Garek , che si era fatto consegnare il frammento di Lancia da Samael , lo pone sul palmo della mano e, ormai avvezzo al suo utilizzo, si concentra sull’immagine mentale della Lancia intatta. Il frammento comincia a ruotare velocemente, poi si ferma improvvisamente ed una estremità comincia a brillare di una luce bluastra ed un debole raggio dello stesso colore ne fuoriesce per un breve tratto. Punta ad est, ed immediatamente vi rendete conto di essere saliti sul lato sbagliato della vallata. Sembra quasi che punti verso l’altopiano che spezza la ripida parete opposta, ma non avete il tempo di fare troppe considerazioni, perché a breve distanza da voi compare un portale rosso-arancione che pulsando sempre più si ingrandisce fino a formare un ovale e da cui comincia a vomitare fuori gli spregevoli e disgustosi demoni-ragno, i Kakkuu ! Inizialmente le cose sembrano andare bene, poi improvvisamente compaiono dal nulla degli altri aracnidi dalla testa di lupo. Sembrano essere evocati da alcuni degli altri Kakkuu , e il fatto che Samael e Gorka siano rimasti con i cavalli sembra ora essere un errore fatale. Certo gli avete urlato di raggiungervi, ma prima che riescano a risalire il ripido costone le cose potrebbero mettersi molto male. Ed infatti la situazione sembra precipitare quando Mizdayen finisce a terra sotto i colpi dei demoni-ragno, nonostante i continui interventi curativi di Barask , ed anche per lui ed Orrusk le cose potrebbero mettersi veramente male, se non fosse che Garek , aiutato dal suo fido Mogg , prende in mano la situazione e si erge a protezione dei propri compagni riuscendo così a decimare i nemici e poi tutti insieme ad abbattere anche l’ultimo dei Kakkuu . Sangue, sudore e l’afrore acre della sostanza giallastra e gelatinosa fuoriuscita da corpi dei demoni-ragno penetra nelle vostre narici mentre con il fiatone cercate di recuperare le forze. Dopo pochi istanti i cadaveri dei Kakkuu svaniscono nel nulla, mentre sul prato verde rimango solo le ampie chiazze giallastre del loro sangue nauseabondo. Barask , appena recupera, si mette subito a curare come può i suoi compagni e poi raccoglie del campione della sostanza giallastra. Orrusk invece prova a lanciare un incantesimo che annulla la magia contro il portale, che tremola un pochino, ma poi rimane lì dov’è. Dopo diversi minuti arrivano finalmente anche Gorka e Samael , sudati e affaticati per la rapida salita che hanno fatto per arrivare in aiuto dei compagni, anche se inutilmente. Ed a quel punto il portale scompare da solo così come era apparso. Molti di voi sono in precarie condizioni, quindi decidete di scendere lungo il fianco della collina solo quel tanto che basta per tornare alla rientranza dove vi eravate accampati per la notte e avete lasciato le cavalcature, e riposarvi lì per il resto della giornata per recuperare le forze. Nel tardo pomeriggio un paio di voi che sono di guardia vedono sul fondo della valle dei movimenti tra la vegetazione sottostante. Qualcuno sembra che la stia percorrendo dirigendosi dalla parte da cui voi siete arrivati. Non riuscite a vedere con precisione di chi si tratta, vuoi per la distanza e vuoi per le fronde degli alberi, ma alcune volte qualche fronda si muove vistosamente come se qualcosa di grosso stesse passando. Nonostante l’inquietante avvistamento la notte passa tranquillamente e la mattina vi accoglie con uno splendente sole che sorge ad est tra le cime dei Corni Tempestosi . Scesi a valle cercate le tracce di chi o cosa è passato il giorno prima, ma solo la vista acuta di Samael riesce a scoprire alcune tracce isolate come se qualcuno si fosse premunito di cancellare il grosse delle tracce. Da esse riuscite a capire che una banda di umanoidi, forse Orchi , è passata lungo il fondovalle in compagnia di qualche creatura ben più grossa, probabilmente Ogre e Troll . Non riuscite a capire da dove arrivino esattamente, ma decidete lo stesso di risalire il fianco della vallata opposto rispetto al giorno precedente. Ben presto il ripido sentiero che state seguendo per raggiungere la cima dell’alta collina scompare sotto i vostri piedi come se nessuno o quasi lo percorra da molto tempo. Ad un certo punto la salita diventa ancora più ripida e difficoltosa da intraprendere e ben presto arrivate vicini al bordo dell’altopiano che vedevate il giorno prima dalla parete opposta. Samael , accompagnato da Mizdayen , decide di andare in perlustrazione prima di far procedere il resto del gruppo. Una volta arrivati in cima vi trovate di fronte un ampio spazio pianeggiante, cosparso di vegetazione simile a quella presente in un sottobosco e qualche albero che non rendono certo facile il passaggio. Inoltre il pianoro è costellato da enormi massi che probabilmente sono caduti anni e anni fa dal fianco della rupe alta oltre sessanta passi che si erge ripida ed imperiosa sul pianoro stesso. Samael avanza per primo tenendo la parete della rupe alle spalle. Poi un forte odore, non proprio piacevole, colpisce le sue narici. Superato un paio di alberi e di grossi cespugli scopre che ad emanarlo è un mucchio puzzolente di rifiuti contenente escrementi, avanzi di cibo, calcinacci, pezzi di intonaco ammuffito ed ogni sorta di scarti. Ma prima che possa fare altro un paio di frecce si schiantano sulla roccia alle sue spalle pericolosamente vicine e seguendo la loro traiettoria Samael intravede un paio di sagome muoversi sopra il grosso masso posto più vicino tra quelli presenti nel pianoro. Anche Mizdayen si unisce rapidamente al compagno ed insieme cominciano a restituire colpo su colpo con i loro archi verso le creature che li stanno attaccando. Allarmati dai rumori e dalle urla dei due compagni, anche gl’altri si lanciano frettolosamente lungo l’ultimo tratto di salita per fornire loro manforte.