Giusto il tempo di riprendere fiato
e poi Gorka si avvicina al buco da
cui sono fuoriusciti scarabei e aberrazioni per verificare se ci sono ancora
pericoli in agguato e dove conduce. La parte superiore nei primi due-tre metri
è frastagliata ed irregolare, ma poi il buco diventa un condotto cilindrico
dalle pareti lisce che scende oltre il limite della visuale del Mezzorco .
Contemporaneamente Mizdayen , spinto dall’idea che al piano
superiore ci possano essere altri indizi o segreti che li possano aiutare a
risolvere la situazione ed aiutare Orrusk
scomparso ormai da più di un’ora, ripercorre la scalinata accompagnato da Barask e comincia di nuovo a perlustrare
il corridoio d’ingresso del Tumulo .
Nel frattempo Samael ha posizionato delle torce in tutte le lanterne disponibili
ottenendo come unico risultato che le schegge di vetro e metallo incastonate
nella volta del salone emettono una tale cacofonia di riflessi colorati che
rende abbastanza difficile concentrarsi. Inoltre provate a spostare nuovamente
il sarcofago e quando punta verso la lanterna blu non succede nulla, ma quando
lo spostate verso la lanterna indaco si ripete il rombo cupo di marchingegni
sotto il pavimento della sala e sotto la stessa lanterna si alza un cilindro
del tutto identico a quello apparso sotto la lanterna gialla e quando le due
porte sottili scivolano nei fianchi del cilindro, rivelano una piccola alcova
vuota.
Stavolta però nessuno si precipita
al suo interno e nemmeno si avvicina. Invece Samael si reca nel corridoio con la lanterna blu con l’intenzione
di ispezionare meglio i resti scheletrici posti sul fondo. Le condizioni delle
ossa gli fanno sorgere qualche dubbio, quindi manda Garek a recuperare Barask
al piano superiore. Il fattucchiere scopre che i danni alle ossa sembrerebbero
causati da una caduta da una considerevole altezza. Quindi Samael gli chiede di usare una fattura di levitazione ed andare ad
ispezionare cosa potrebbe esserci in cima al condotto che si perde nell’oscurità
sopra ogni fine corridoio partendo proprio da quello con la lanterna blu.
Barask levita per oltre 20
metri poi finalmente arriva al soffitto e vede che c’è un’apertura che si
affaccia su uno stretto passaggio che si estende nell’oscurità verso nord-est.
Ma non fa in tempo a scoprire altro perché da basso Gorka , annoiato dall’attesa, decide repentinamente di infilarsi nel
cilindro apparso sotto la lanterna indaco ed una volta rischiuse le due porte
sottili lo stesso comincia a scendere, ma Garek ,
rimasto a guardare, capisce subito che qualcosa non va. Il cilindro procede a
scatti come se in qualche modo fosse bloccato e dall’interno si sentono le urla
di aiuto di Gorka … il cilindro
scende, ma il pavimento è fisso e quindi sta schiacciando il povero Mezzorco che sta dando fondo a tutta la
sua forza erculea per contrastarlo!
Richiamati dalle sue urla uno ad
uno arrivano tutti i suoi compagni che cerano un modo per aiutarlo. Garek , insieme a Mizdayen provano a ruotare ulteriormente il sarcofago, ma quando
questo punta verso la lanterna viola non succede nulla e così anche quando
punta verso quella arancione. Contemporaneamente Samael prova ad infilare una spada e dei pugnali nell’incavo del
pavimento per bloccare la discesa del cilindro, ma riesce solo a rallentarne il
movimento e dall’interno le urla di Gorka
diventano sempre più urgenti ed accompagnate da gemiti di dolore.
Quando ormai il destino del loro
compagno sembra segnato Barask tenta
il tutto per tutto. Lancia su se stesso un incantesimo di Intermittenza e poi, con un po’ di fortuna riesce a far passare il
suo braccio attraverso la parete del cilindro. Quindi una volta in contatto con
Gorka lancia un Teletrasporto per spostare se stesso ed il compagno in punto sicuro
del salone. Lo stratagemma mette in salvo il compagno sebbene abbia subito
diverse ferite a causa della schiacciamento a cui è stato sottoposto ed immediatamente
il cilindro scende nel pavimento spezzando le lame dei pugnali. Samael con estrema rapidità riesce a
sfilare la sua spada un attimo prima che si spezzi sebbene la lama rimanga
fortemente graffiata.
Una volta curato Gorka decidete di spostare nuovamente il
sarcofago verso il corridoio con la lanterna gialla e come era già successo
ricompare il cilindro in cui si era infilato Orrusk e di cui non avete più notizie. Gorka incurante di quello che gli è appena accaduto si infila
dentro e sparisce nel pavimento insieme al cilindro. Passano alcuni minuti in
cui il resto degli Spacca-Teschi
sembra assolutamente indeciso sul da farsi e alcuni ritengo la mossa del
compagno del tutto insensata. Poi improvvisamente il cilindro riemerge dal
pavimento e quando le porte scivolano di lato risulta vuoto. A questo punto rompete
gli indugi ed uno alla volta vi infilate dentro ripetendo la procedura.
Ora vi ritrovate tutti in una
stanza squadrata le cui pareti laterali sono ricoperte di immagini in bassorilievo
simili alla snella figura raffigurata sul coperchio del sarcofago nel salone
soprastante. Circa una dozzina di umanoidi androgini e glabri sono raffigurati
in pose di deferenza, quasi come se stessero porgendo omaggio all’osservatore,
cioè chi scende dall’ascensore-cilindro, che tra l’altro una volta che l’ultimo
di voi è sceso e ne è uscito e risalito sparendo nel soffitto. Molte delle
figure del bassorilievo porgono le loro mani in adorazione, con i volti
traboccanti di adulazione. Diverse statue sono prive delle mani, delle braccia,
della testa, o qualsiasi altra parte facilmente staccabile.
A circa cinque metri davanti a voi
c’è un’arcata minuziosamente scolpita con disegni geometrici abbastanza simili
a quelli presenti lungo le pareti del corridoio di ingresso al Tumulo . Ma la maggior parte di essa è
bloccata da un grosso blocco di pietra. Nel soffitto appena sopra il blocco
notate una grossa nicchia apparentemente delle stesse dimensioni del blocco,
mentre sul pavimento è inciso un grosso glifo che però è differente sia da
quello trovato sull’apparato che da quello presente sul medaglione dell’umanoide
raffigurato sul sarcofago. Deducete che si possa trattare del glifo personale
di una qualche entità elementale, ma nulla più. Un’ispezione dell’intero bassorilievo
non rivela nulla di importante. Gorka
invece trova nella parete alla destra di dove scende il cilindro un pulsante
camuffato e premendolo scoprite che serve per far scendere l’ascensore.
A questo punto tranquillizzati dal fatto
che c’è un modo per uscire da questo luogo, uno dei principali dubbi che vi attanagliava
prima di scendere in questa parte del Tumulo ,
decidete di proseguire nella vostra ispezione ed arrampicandovi sopra il grosso
masso di pietra scoprite che rimane una stretta fessura che vi permette di
vedere cosa c’è al di là. Nell’oscurità più totale si vede un ampio corridoio
intervallato da alcune alcove in cui sono posizionate delle statue. Barask decide di mandare Grik , il suo famiglio centipede, a dare
un’occhiata, ma anche Samael dopo
aver sbeccato con un martello e dei chiodi da scalata il bordo del blocco di
pietra riesce a sgusciare dall’altra parte.
Il corridoio sembra vuoto e
deserto. Curiosi intagli che sembrano rappresentare una tempesta ricoprono le
pareti. Ci sono sei alcove che
fiancheggiano il passaggio, ed ogni alcova contiene una statua umanoide androgina
alta circa due metri con le mani poste a forma di coppa. Un debole vento sembra
soffiare all’interno del passaggio, ma è difficile capire da dove provenga finché
Samael non si avvicina ad una delle
statue e scopre che c’è un morbido cuscinetto d’aria posto immediatamente sopra
le mani a coppa.
Alla fine del corridoio trovate un ampia
stanza con un enorme pilastro di forma squadrata che va dal pavimento al
soffitto. Altre stanze si estendono verso est ed ovest. Con Samael in testa vi dirigete prima verso
ovest e scoprite che la stanza che si intravedeva contiene una grossa lastra di
pietra posta contro la parete orientale, che lascia intuire la forma di un
letto, e sulla parete sopra di essa c’è un grosso bassorilievo raffigurante un
robusto umanoide, calvo, dal naso pronunciato e con la mani distese. La figura
indossa una veste accuratamente scolpita che da l’impressione che sia mossa dal
vento e che conferisce all’umanoide raffigurato l’aspetto di una divinità
trionfante. Un glifo che assomiglia ad una freccia stilizzata marchia un
amuleto posto introno al collo. È lo stesso glifo che c’è sul pavimento nella
stanza in cui siete arrivati con l’ascensore-cilindro. Armadi e credenze che
sembrano essere stati scolpiti nelle pareti paiono essere stati saccheggiati
ormai da tempo.
Difatti nella stanza non trovate
nulla, ma scoprite che un sottile letto di aria vorticante si agita sopra la
lastra di pietra a forma di letto. Continuando la perlustrazione della stanza
con il grosso pilastro squadrato trovate che sul lato opposto rispetto al
corridoio da cui siete arrivati c’è una bassa vasca, simile ad una fontana,
appoggiata al pilastro. La vasca è asciutta e presenta una specie di rubinetto
a poco più di due metri da terra che assomiglia vagamente al soffione di una
doccia. Inoltre proprio di fronte alla vasca c’è una porta chiusa.
Ma la vostra attenzione viene
attratta dalla stanza che si intravedeva verso est e da una sostanza marrone
che ricopre il pavimento in questa parte del complesso sotterraneo. Qui la
temperatura sembra più bassa rispetto ad altre zone e quando Samael si avvicina per investigare si
sente rabbrividire e congelare al tempo stesso ed è costretto ad allontanarsi perché
sente che la sua energia vitale viene risucchiata. Provate a lanciare una
torcia sopra la zona chiazzata di marrone, ma la fiamma viene rapidamente
estinta e notate un movimento simile ad un tremolio sulla superficie colorata
ed addirittura la zona marrone pare allargarsi.