Mizdayen infonde alcuni quadrelli della sua balestra con un incantesimo di freddo e colpendo l’area ricoperta della sostanza marrone vedete che questa si ritrae. Allora Orrusk si dirige dalla parte opposta, verso il corridoio da cui siete arrivati, per tenersi a debita distanza ma avere comunque una buona visuale sull’area infestata e si prepara ad evocare un Elementale del Ghiaccio per accelerare il processo di “pulizia” del corridoio, ma prima che riesca ad evocarlo un urlo disumano e straziate lo coglie alle spalle frastornandolo. Quando si gira si trova di fronte due aberrazioni volanti formate da una testa demoniaca con ali di pipistrello al posto delle orecchie, dei tentacoli che pendono dal mento e dal cuoio capelluto, e la bocca perennemente spalancata che mostra una serie di zanne affilate. Sono loro che hanno urlato e ora si gettano su Orrusk e Samael per morderli, ma i loro attacchi sembrano poco efficaci. Orrusk ripresosi dalla sorpresa iniziale scaglia un Mani Brucianti contro le bestialità volanti, che vengono investite in pieno dalle fiamme, ma nonostante tutto perseguono nel loro tentativo di morderli. Finalmente anche gl’altri si uniscono allo scontro e le due aberrazioni vengono abbattute, ma dopo pochi istanti dall’oscurità dell’alto soffitto del corridoio altre quattro teste mostruose planano in picchiata sugli Spacca-Teschi lanciando il loro grido insopportabile. Stavolta Orrusk , Samael e Garek vengono storditi e confusi dal grido a tal punto rimanere paralizzati sul posto, permettendo così alle creature di morderli e Samael addirittura viene baciato da uno dei mostri volanti. Poi finalmente con la collaborazione di tutti anche queste quattro aberrazioni vengono uccise. Ora che la situazione è più tranquilla Barask può curare i suoi compagni e Mizdayen , attraverso le sue conoscenze planari, valuta che probabilmente le creature erano di origini extra-planari, ma non sa dire cosa fossero esattamente. Quindi Orrusk e Barask portano avanti il piano deciso in precedenza ed evocando degli Elementali del Ghiaccio ripuliscono totalmente la zona dalla sostanza marone che ricopre il pavimento ed a questo punto gli Spacca-Teschi possono proseguire l’ispezione del complesso sotterraneo. Prima di entrare nella stanza ad est scoprono però che c’è una profonda nicchia da questa parte nell’ampio pilastro e trovano che al suo interno c’è una vasca di forma semicircolare e dal bordo alto oltre un metro. La vasca presenta una specie di bocchettone che fuoriesce dalla parete poco più in alto ed è ricolma di un fango arancione che all’aspetto assomiglia un po’ a del vomito, ma che all’odore sembra piacevole. Trascinato dal suo amore per la cucina ed il cibo, Barask viene incuriosito dalla sostanza e l’assaggia. Con sua sorpresa scopre che ha un sapore vagamente simile al sugo di carne. Quindi convince Gorka , che è sempre alla ricerca di qualcosa da mettere nello stomaco, ad assaggiarla a sua volta, il quale quando scopre che ha un gusto accettabile affonda il suo faccione nella vasca ingurgitandone grosse quantità. Nel frattempo gl’altri cominciano a dare un’occhiata alla stanza di fronte alla vasca e scoprono che il soffitto di quest’ampia sala risplende con la stessa intensità della luce naturale del sole, illuminando una serie di tavoli da lavoro, morse, filatoi e blocchi di marmo semilavorati, dando l’idea di trovarsi nel laboratorio di uno scultore. Una enorme statua in lavorazione, che raffigura un imponente guerriero a petto nudo che impugna nella mano sinistra una specie di bastone, domina la parete di fronte all’ingresso. La figura calva sembra simile al bassorilievo posto sul sarcofago nel salone superiore, ma diversi dettagli fanno pensare che si tratti di una persona differente. Un basso piedistallo rosso di metallo, appoggiato alla parete meridionale, sostiene quello che appare essere un uovo di pietra nera delle dimensioni di un piccolo masso. Un glifo dorato, raffigurante un triangolo equilatero con brevi segni pasticciati attraverso ogni lato, contrassegna la superficie dell’uovo. Prima che possiate approfondire il contenuto della stanza la vostra attenzione viene attratta da Gorka che arriva di fronte a Barask digrignando i denti ed urlandogli in faccia “ Cosa mi hai fatto maledetto! ” Barask rimane basito ed interdetto fino a quando non scopre che la rabbia del suo compagno è dovuta al fatto che dopo aver ingurgitato una buona dose del pastone arancione non sente più i morsi della fame… neanche un po’… e questo fa infuriare il corpulento Mezzorco che rivuole assolutamente la sua fame! Placata almeno un po’ l’ira di Gorka proseguite il sopralluogo della stanza, e mentre Samael si concentra sulla statua incompleta, Orrusk e Barask sono attratti dall’uovo. Barask lo picchietta con un pugno per capire se suona vuoto, ma questo semplice gesto è sufficiente affinché l’uovo cominci a pulsare e a crescere in brevissimo tempo fino a prendere la forma di un Elementale della Terra alto più di quattro metri. Lo scontro che ne segue è sicuramente impegnativo ed i potenti pugni della creatura lo rendono estremamente pericoloso, ma i vostri attacchi combinati alla fine riescono ad avere ragione dell’ Elementale riducendolo ad un ammasso di pietre e terra. Purtroppo il peso e la possanza dell’essere hanno rotto in tre parti il piedistallo di metallo rosso che sorreggeva inizialmente l’uovo. Tornata la calma Samael fa notare ai compagni che il bastone tenuto in mano dalla statua presenta sei solchi che sono stati intagliati lungo l’asta a distanze differenti lasciando intendere che ci siano sei segmenti. Inoltre la punta rivolta verso l’alto è un pezzo di pietra informe e non rifinito. Samael , e probabilmente non solo lui, suppone che il bastone in realtà raffiguri la Lancia della Legge . Orrusk , che nel frattempo ha continuato a pensare al perduto uovo, ricorda di aver già visto il glifo dorato presente sulla sua superficie e lo collega ad un simbolo personale appartenuto ad un certo Ogrémoch , un leggendario principe elementale malvagio. Il resto della stanza non riserva altri indizi quindi andate ad aprire l’unica porta rimasta, ma scoprite solo che oltre di essa si cela una semplice latrina. Allora tornate nella stanza con il grosso letto di pietra e Samael prova a sdraiarsi sopra di esso incuriosito dal cuscino d’aria che lo ricopre ed in effetti la sensazione è molto piacevole al punto che sprofonda nel sonno. Orrusk stanco e provato imita il compagno e si addormenta anche lui. I compagni rimasti svegli, in vena di goliardate e per stemperare un po’ l’atmosfera, decidono di denudare completamente Orrusk e spogliare un solo po’ Samael e posizionarli sul letto come se lo stregone abbia tentato di approfittare del loro Capitano . Quindi li svegliano ed assistono divertiti alla discussione che ne nasce. Non avendo trovato nulla di nuovo anche in questa stanza, vi concentrate su lato della parete del pilastro proprio di fronte a questa stanza ed opposto alla nicchia con la fontana contenente la fanghiglia commestibile. Questo perché presenta due scanalature che arrivano fino al soffitto. Samael , aiutato dagl’altri, sale fino all’alto soffitto e scopre che c’è una sottile intercapedine proprio lungo questa parte del bordo del pilastro e compresa tra le scanalature. Inoltre pare che sopra di esso il soffitto presenti un ampio spazio vuoto. Facendo un’accurata ricerca scoprite nella parete, a quasi due metri d’altezza, un’intercapedine segreta al cui interno c’è un gancio fissato ad un robusto filo metallico. Senza perdervi in ulteriori indugi tirate il gancio e dal soffitto cominciano a provenire bassi e rimbombanti rumori di marchingegni in funzione e una sezione del muro davanti a voi sale verso il soffitto scomparendovi e rivelando una nicchia del tutto identica a quella sul lato opposto. All’interno di essa, per terra, vedete uno scheletro umanoide frantumato che indossa ancora una scintillante cotta di maglia dal colore argenteo. Ci sono anche diversi attrezzi da lavoro intorno al cadavere, che sono andati distrutti quando la colonna di pietra è calata, ma altri sono rimasti intatti ed al loro posto su dei pioli di legno fissati nel muro di fondo.