Oggi,
ultimo giorno della prima decade di Mirtul, il sole ha cominciato a far
sentire i suoi effetti e finalmente la temperatura si è alzata un po'
facendo intendere che forse il tempo delle gelate mattutine sta per
finire sebbene i picchi delle Montagne dei Giganti siano ancora
completamente ricoperti di neve e la brezza che soffia la mattina faccia
ancora accapponare la pelle. È passata quasi una decade da
quando siete tornati dall'ultima vostra missione... certo è stata
portata a termine, ma ne siete usciti con le ossa rotte. Nulla di molto
diverso dal solito, fa parte del vostro mestiere, della vostra vita, ma
mai una volta che qualcuno dei capi abbia la decenza di dirvi almeno
grazie... va beh in fin dei conti cosa ve ne fareste di un grazie...
certe cose sono per le donnicciole. È sempre un po' noioso quando
siete confinati in città, ma a volte è proprio rilassante cullarsi
nella monotonia della quotidianità, leccarvi le ferite tra
l'addestramento giornaliero e una buona bevuta serale... basta che non
duri troppo però! E difatti mentre eravate a pranzo nell'ampio
salone adiacente alle cucine una giovane recluta si è avvicinata con
reverenza al vostro tavolo riferendovi che il Comandante Samael aveva
convocato tutti gli Spacca-Teschi stasera al Gran Boccale, la sua
taverna preferita, quindi qualcosa bolle in pentola. La sera
arrivate al Gran Boccale alla spicciolata, ma Samael è già la che vi
aspetta in una saletta appartata. Il Comandante non è mai stato un
simpaticone, sebbene nessuno abbia da ridire su le sue capacità in
battaglia e sul suo acume tattico, ma stasera sembra ancor più cupo.
Dopo avere offerto un giro di bevute a tutti, senza perdere tempo vi
mette al corrente che nella mattinata è stato convocato direttamente
dalla Regina Nesea per affidare agli Spacca-Teschi una missione di
vitale importanza. Mentre parla notate tutti che quando Samael pronuncia
la parola Regina, o Nesea o entrambe, ha come un attimo di esitazione,
come se abbassasse leggermente il tono della voce… atteggiamento del
tutto inusuale per lui che di solito è stentoreo nel parlare e deciso
negli atteggiamenti, anche quando vi rifila qualche pedata o
scappellotto! Comunque la missione è quella di raggiungere un
drappello composto da un centinaio di leve di prima fila che si trova
già da tre giorni nei pressi di un avamposto umano che è stato eretto
troppo vicino ai nostri confini e che la Regina non può tollerare. Però
poi Samael aggiunge che in realtà l’assedio è solo un diversivo, il
vero motivo della vostra missione è che chi è al comando dell'avamposto
possiede un oggetto che Nesea vuole a tutti i costi. Voi dovrete
sfruttare il diversivo creato dalle altre truppe, intrufolarvi
nell'avamposto e impossessarvi dell'oggetto prima che quegli aberranti
umani possano distruggerlo o farlo sparire. Il Comandante infine
aggiunge che tutto quello che sa è che l’oggetto è un cilindro metallico
argentato con sopra delle rune. Bisogna recuperarlo a tutti i costi e
portarlo direttamente a lei il prima possibile. La partenza è prevista
per domani mattina, e la Regina vi ha concesso tre giorni di viaggio per
arrivare all’avamposto, altri tre per tornare ed uno per recuperare il
cilindro e riportarglielo. Quindi dopo aver risposto brevemente ed in
maniera asciutta alle vostre domande Samael vi saluta dicendovi che ha
parecchie cose da preparare e da fare e che vi sareste incontrati
l’indomani mattina presto presso le stalle principali per partire. E
così è stato, siete usciti dalla Porta Ovest e vi siete diretti a
nord-ovest in direzione della Pianura dei Giganti. I tre giorni di
viaggio sono trascorsi rapidamente e senza intoppi. La notte del terzo
giorno della seconda decade di Mirtul siete arrivati nei pressi
dell’accampamento delle vostre truppe assedianti. Qui siete stati
accolti da Guzun , il comandante di Squadra a cui è stato assegnato il
compito di tenere sotto scacco e sotto sorveglianza l’avamposto fino al
vostro arrivo per poi procedere con il piano imposto dalla Regina.
Guzun, dopo avervi fornito informazioni molto dettagliate sull’avamposto
e i suoi occupanti, vi informa che ha appena finito di costruire una
grossa catapulta che utilizzerà per lanciare un grosso masso infuocato
verso l’unico ingresso all’avamposto così da attirare il più possibile
l’attenzione degli umani e permettervi di entrare furtivamente dalla
parte posteriore scalando le mura. Una volta recuperato l’oggetto sarà
poi premura e piacere di Guzun radere finalmente al suolo l’avamposto. Grazie
ad un ottimo tempismo nell’operazione tra voi e le truppe di Guzun il
piano riesce perfettamente e riuscite ad entrare furtivamente nella
struttura, ma l’uccisione di una delle guardie che era venuta verso di
voi lungo il camminamento che percorre tutte le mura perimetrali, mette
in allarme alcune guardie all’interno delle baracche. Sebbene con
qualche ferita lo scontro si risolve in vostro favore e dopo aver
verificato che l’unico accesso alla Torre Principale è troppo in vista
per essere utilizzato, decidete di perlustrare le baracche per vedere se
trovate un metodo alternativo per accedervi.