Mentre il gruppo si raduna nella caverna naturale che fungeva da baracca degli Orchi , Garek non riesce a staccarsi dal cadavere del suo compagno, quindi decidete di procedere con la perlustrazione del complesso senza di lui, troppo affranto dal lutto subito. Per prima cosa Orrusk , che nel frattempo ha verificato che tutti i nemici uccisi portano sulle armature il simbolo di Osakay , e Mizdayen decidono di verificare a cosa servono esattamente le tre leve che all’apparenza aprono le botole in cui sono caduti Garek, Barask ed alcuni degli Orchi . Ma dopo svariati tentativi, in parte effettuati con la Mano Magica ed in parte sfruttando abilmente l’utilizzo di una corda visto che una delle botole si apre proprio sotto le tre leve, scoprite che qualsiasi combinazione porta all’apertura e di conseguenza chiusura dopo pochi secondi della sezione di pavimento sopra le buche ad eccezione che sollevando o abbassando contemporaneamente le due leve di destra e sinistra. Però non riuscite a capire se l’uso di queste due leve azioni qualcos’altro nel complesso sotterraneo. Quindi vi dividete in due gruppi: Orrusk, Mizdayen e Samael vanno ad esplorare la caverna naturale che si apre nella stanza con il sarcofago vuoto, mentre Barask e Gorka esplorano la caverna in cui siete e che vi siete accorti si dipana in uno stretto cunicolo verso sud. Il primo gruppo scopre che il tortuoso cunicolo scavato nella collina conduce ad un bivio. A sinistra c’è un muro di legno con una robusta porta chiusa che ha uno spioncino di circa 10 centimetri quadrati a livello degli occhi. A destra invece si apre su un’ampia caverna dove vedete un fuoco per cuocere, diverse piccole torce accese attaccate alle pareti, una dozzina di materassi di tela ripieni di erba e foglie secche e una dozzina di grandi sacchi di cuoio. Al centro della caverna c’è una pozza d’acqua e su un lato una grossa rastrelliera per le armi. Dopo essersi assicurato che non ci siano trappole, Mizdayen da una sbirciata attraverso lo spioncino e vede che il cunicolo prosegue svoltando poi a destra. Il condotto presenta dei gradoni naturali e pare scendere ulteriormente nelle viscere della collina. La parte superiore della scalinata è disseminata di detriti non ben identificabili e sembra macchiata da qualcosa. Arrivate alla conclusione che se la porta è stata eretta ed è chiusa sarà per un qualche motivo, quindi decidete di lasciarla così com’è andando invece a perlustrare meglio la caverna sull’altro lato. In generale assomiglia molto alla caverna che avete trovato in precedenza e come quella si presenta in ordine e pulita, per essere il luogo dove alloggia una banda di Orchi . L’acqua della pozza sembra pulita e poco profonda, ma il fondo presenta asperità e irregolarità, ma non vedete nulla che attiri la vostra attenzione. Quindi decidete di verificare il contenuto dei sacchi ed ancora una volta scoprite al loro interno gli averi personali degl’ Orchi che vi dimoravano. Tra i tanti oggetti di uso comune ed indumenti riuscite anche a racimolare diverse centinaia di monete d’oro e d’argento ed anche alcune piccole pietre preziose di colore nero lucido con leggerissime striature grigie. Verificato che non vi è null’altro di interessante cominciate a tornare sui vostri passi per ricongiungervi con gl’altri Spacca-Teschi . Nel frattempo Barask e Gorka hanno percorso la trentina di passi del cunicolo che si dipanava dalla caverna verso sud per scoprire che è un vicolo cieco, ma trovando anche che c’è un passaggio nel pavimento. Infatti c’è un buco ben squadrato e ampio abbastanza per permettere di passare agevolmente a chiunque di voi. Una scala di legno segnata dal tempo e dall’usura, ma dall’aspetto robusto, è fissata ad uno dei lati del condotto che scende perpendicolare verso il basso per almeno sei metri. Poi sembra aprirsi su un’altra caverna naturale, ma la visibilità dall’alto è estremamente ridotta. Gorka afferra una delle piccole torce appese alle pareti e senza esitazione comincia a scendere lungo la scala, ma quando sta per sbucare con le gambe nella caverna sottostante il suo acuto olfatto percepisce un forte odore: un misto tra sudore, fumo, odori corporali e quant’altro, quindi decide di risalire. Dopo un breve conciliabolo con Barask decidete nuovamente di scendere, il guerriero davanti e subito dietro il fattucchiere. Uscito dal cunicolo perpendicolare Gorka nota che dal lato della sua visuale c’è subito a ridosso il fondo di una caverna con le pareti ed il pavimento formato da un terreno decisamente più scuro della caverna sovrastante. Quindi incurante da cosa ci sia alle sue spalle scende fino alla fine della scala, ma quando si volta si rende immediatamente conto di aver fatto un grosso errore. Nell’ampia caverna che si allarga davanti a lui c’è un comitato di benvenuto composto da un Ogre e diversi Orchi che sogghignando gli saltano subito addosso. Ma Gorka reagisce con una prontezza frutto della sua grande esperienza in combattimento e con due colpi micidiali atterra immediatamente l’ Ogre e rivolge poi un digrignante sorriso di scherno verso gli altri nemici e li apostrofa con un intimidatorio “Forza chi è il prossimo?” Però gl’ Orchi non sembrano particolarmente intimiditi e cominciano a circondarlo e ad attaccarlo. Barask , che stava scendendo le scale subito dopo il suo compagno, appena si accorge della situazione risale il più in fretta possibile correndo a chiamare il resto degli Spacca-Teschi per poi rituffarsi lungo la scala di legno per dare manforte a Gorka , che nel frattempo sta assottigliando le fila dei nemici incurante dei colpi a sua volta ricevuti. Barask appena ha la visuale della caverna sottostante, tenendosi aggrappato alla scala con una mano, lancia sopra un gruppo degli Orchi uno sciame di ragni per rallentarne i movimenti ed ostacolare i loro attacchi contro Gorka , che nel frattempo sbudella l’ Orco che si era posizionato proprio sotto la scala, permettendo così a Barask di scendere al suo fianco e lasciando così via libera alla discesa dei compagni che stanno sopraggiungendo. Lo scontro, che inizialmente sembrava del tutto impari, volge infine in favore degli Spacca-Teschi , sebbene prima Barask e poi Gorka , quest’ultimo non prima di aver maciullato l’ultimo degli avversari, crollano a terra privi di sensi a causa delle ferite subite. Il primo che aveva raggiunto i compagni e che si era buttato tra le fila decimate degli Orchi era stato Mizdayen , mentre quando arrivano Samael ed infine Orrusk il combattimento è già terminato e quindi loro si preoccupano solo di aiutare i due compagni a terra facendogli ingerire a forza delle pozioni guaritrici e quindi facendogli riprendere i sensi. A questo punto vi permettete di dare un’occhiata alla caverna. Come nelle altre ci sono diversi materassi pieni di foglie ed erba secca, sebbene quattro di questi siano di dimensioni decisamente maggiori. C’è una grossa rastrelliera per le armi appoggiata su un lato dell’anfratto naturale e l’immancabile dozzina di grossi sacchi di cuoio. Anche in questo caso c’è un ordine ed una pulizia generale che mal si sposa con chi ci viveva, sebbene qui l’odore di “vissuto” sia più forte e pungente. Sul lato opposto da dove siete scesi attraverso la scala di legno vedete anche una protuberanza nel terreno, tipo una dolina, e notate che c’è un buco al suo centro che scende nelle viscere della terra come se il pavimento in quel punto fosse franato. Mentre Orrusk si avvicina al buco, Mizdayen e Samael svuotano i sacchi, scoprendo, come di consuetudine, che contengono soprattutto effetti personali, indumenti, attrezzi ed oggetti di uso comune, ma raggruppano anche più di duemila monete tra oro e argento e trovano anche due braccialetti d'avorio abbinabili e scolpiti con immagini di uccelli guerrieri. Gorka se ne appropria immediatamente come bottino di guerra e ne tiene uno per se e l’altro lo consegna a Barask . Orrusk , arrivato nei pressi del buco nel terreno, scopre che questo è profondo circa 4-5 metri, ma non termina anzi sembra proseguire con un cunicolo che va verso nord. Inoltre fa un’altra scoperta interessante. Alla sua sinistra c’è un’apertura lungo la parete della caverna, che dal punto di discesa non era ben visibile, e questa apertura da nuovamente sul complesso sotterraneo. Avvicinandosi vede che di fronte a lui c’è una stanza con una grossa predella a ridosso della parete sud, e su di essa campeggia un sarcofago dall’aspetto elaborato e sul cui coperchio è adagiata una statua di un uomo in armatura che impugna una spada. Una luce proveniente da nord illumina il sarcofago stesso come a metterlo in risalto. Vicino alla parete est della stanza vede anche due grandi cumuli di legno carbonizzato, evidentemente i resti di fuochi. Infatti le pareti adiacenti sono annerite dalla fuliggine così come la predella nei pressi, ma il sarcofago è immacolato. Incuriosito dalla luce che arriva da nord, Orrusk si affaccia quel poco che basta per vedere che di fronte al sarcofago c’è un ampio corridoio ed intravede una vetrata contro la parete est dello stesso da cui arriva questa luce fissa ed abbastanza forte. Il pannello di vetro appoggiato alla parete raffigura un uomo che indossa una corazza di piastre in ginocchio davanti ad un altare. A questo punto, viste anche le condizioni fisiche del gruppo, Orrusk ritorna sui suoi passi e dopo aver riferito ai compagni ciò che ha visto decidete di risalire lungo la scala di legno e ritornane nella parte superiore del complesso sotterraneo. Recuperato il povero Garek , che ancora non si capacita della perdita di Mogg , ritornate infine nella stanza subito alla sinistra dell’ingresso della tomba dove c’era l’altare con l’intenzione di organizzarvi per riposare e passare la notte.